Biografia
Paola Madormo
artista contemporanea con studio a Venezia
Paola Madormo Studia Grafica Pubblicitaria e Fotografia all’ISA di Cordenons, Scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
Allieva del professore Scultore GianFranco Tramontin.
Dal ’97 al 2006 collabora come curatore artistico con opere, gadget, manifestazioni, installazioni nel caffè Margaret Duchamp di campo S. Margherita. VE
Paola Madormo studia da autodidatta nello Squero di San Trovaso, imparando l’Arte dell’Indoratore, osservandolo dall’artigianato delle gondole per rivolgerlo alle proprie ricerche personali.
A Venezia ha esposto con l’Accademia delle Belle Arti, alla Fondaione Bevilacqua la Masa di San Marco, al Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, ai Magazzini del Sale in punta della dogana, al Casinò di Venezia Ca’Vendramin Calergi, alla Scuola Grande di San Teodoro.
( vedi Expo )
La Ricerca: Paola Madormo – Arte Contemporanea a Venezia – Scultura- Pittura- Disegno- Installazioni-
La ricerca di Paola Madormo è legata alla comprensione della coscienza del mondo attuale attraverso le forme. Tramite la storia delle Arti , le strutture , i lineamenti, le sagome, osserva il vissuto storico dei contesti antichi, così evocando l’indagine nella comunicazione di un linguaggio figurativo che vive il contesto presente ricerca la sensazione trasmessa dalle opere. Attualmente lo sguardo al futuro cerca un “punto di fuga”, di sospensione del pensiero per liberarsi dai condizionamenti della società attuale. La scultura in senso classico si libera del suo essere scultura, perdendo la pesantezza, la consistenza, si porta al momento primo della sua analisi, nella delicatezza dell’ipotesi di una futura figura.
Osserva “l’inesplorato” mentre incontra nuove concretezze conosciute, ovvero l’opera realizzata con materiale inusuale ma che interpreta forme conosciute, per lasciarsi armonizzare in un tutto universale. Il senso “dell’incognito” rivolto alla maestosità dei fenomeni naturali si incontra nelle opere tra “il conosciuto”, nel figurativo dei corpi e lo “sconosciuto” interpretato dalla maglia delle reti che riportano al disegno dei frattali, alle catene molecolari che compongono gli elementi, come l’acqua. La parte materica crea forma tramite la rete. Per Paola Madormo l’arte è l’espressione di una bellezza che vive nella coscienza delle cose, che come un germoglio trae spunto dal terreno sconosciuto dov’è l’incognito il probabile alimentatore del suo esistere.
Per l’Artista la visione spaziale del mondo delle forme è come un bosco in cui tutte le cose sono costituite di coscienza ma crescono solo quando incontrano l’esperienza cosciente di una nuova sensazione, un suono, un raggio di luce, una goccia d’acqua ed infiniti altri elementi di ritorno, prendono “in essere” stupore e corpo.
Il desiderio di costruire un dialogo più attento e sensibile alla natura, la porta ad una ricerca che ha la pretesa di esprimersi nelle percezioni, nell’osservazione, nelle sensazioni tramite un sottile velo materico, interpretato dalle reti metalliche che simulano anche le onde contemporanee dei ripetitori che dominano l’era attuale delle comunicazioni. Il metallo restituisce la lunghezza d’onda di ogni colore percepito e tra la forma e le superfici che incontrano le ombre, si creano percezioni ologrammatiche diverse in ogni attimo nel tempo. Le ombre che la rete costruisce giocano variando in infinite riflessioni, come analogia al riverbero unico ed in mutamento continuo della luce della laguna